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giovedì 14 ottobre 2010

Chi firma per Formigoni?

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Ecco alcune imbarazzanti risposte riportate oggi da Repubblica date da alcuni dei nominativi pescati dalle liste per la presentazione di Formigoni.

  • “Pazzesco, questi sono andati a recuperare il numero dei nostri documenti all’anagrafe. Io non sono formigoniano. Ho votato tutt’altro”.
  • “Siamo anziani, mio marito è a letto malato, glielo dico io che non ha firmato. Noi certe cose non le facciamo”.
  • “Guardi si sbaglia, non posso essere io”.
  • “Ho 93 anni le pare che io riesca ad andare in giro a firmare”.
  • “Mai votato per Formigoni, mai messo quella firma. Può controllare la data di nascita? Sono senza parole. Io ho votato Lega”.

Formigoni dichiara a fronte di tutto ciò: “Ho provveduto a chiedere ai partiti che hanno appoggiato la mia candidatura di capire e reagire dove ci fossero novità. Ma sono fiducioso. Finora abbiamo sempre avuto ragione

Che dire… un vecchio vizio dei nostri politici? Si vedrà. Forse.

mercoledì 13 ottobre 2010

Greenwashing. Ovvero usare l’ecologismo nella pubblicità. Per fregarti.

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Anche in Italia comincia a esserci una certa attenzione al fenomeno del greenwashing come si legge dalla ricerca di greenbean.it sulle campagne di comunicazione realizzate nel corso del 2008/2010.
Lo studio ha individuato 83 aziende che hanno pianificato una campagna pubblicitaria proponendo come messaggio principale temi legati alla sostenibilità.
Tra queste ben 53 presentano i sei errori in cui più comunemente incorrono i responsabili marketing italiani quando promuovono un prodotto “green”.
Basta evidenziare una singola caratteristica ritenendola sufficiente per classificare come “green” il prodotto, ignorando completamente altri aspetti più importanti. Di fatto quasi tutte le campagne analizzate da greenbean.it cadono in questo errore.
Altri fornirscono dati e informazioni presentandoli come garantiti, ma se li garantiscono loro stessi. Tipo conflitto di interessi, un concetto a molti familiare.
Insomma se vedete un qualsiasi prodotto che si fa bello con il verde, leggete bene, riflettete pensando sempre che vi stiano prendendo in giro. Solo dopo aver riflettuto acquistate o desistete a seconda se vi abbiano convinto o meno. Perchè quelli seri che fanno dell’ecosostenibilità il loro core business e lo pubblicizzano giustamente vengono fregati da chi invece usa gli stessi argomenti per convincervi in modo mica tanto onesto.

martedì 29 settembre 2009

La Gabanelli naviga in burrasca

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Che schifo di informazione che ci ritroviamo in Italia.
Ma ce la meritiamo? che abbiamo fatto di male? ...ah, già: abbiamo votato il Berlusca!!!! Che scemi, eh?!

"Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perchè non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica paghi questa multa perchè hai disturbato il giudice per un fatto inesistente. Nel diritto anglosassone invece la valutazione è sociale, e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi: chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20."
via Corriere.it