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martedì 29 settembre 2009

Berlusconi aka Mr. Sensible

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Povero ciccino de mamma sua, nulla gli lasciano passare, a ciccino bello.

La solita tecnica strastudiata e stratestata di sparare cazzate e poi replicare ai commenti del giorno dopo. E' la solita tecnica da occupazione mediatica.

La cosa che ancora non riesco a capire è se glielo lasciano fare perchè sono già d'accordo con lui o se sono talmente rincoglioniti che non se ne accorgono.

Quando Berlusconi chiamò abbronzato Obama il sito NYTimes venne inondato di messaggi di indignazione, ma non di cittadini americani, ma di italiani che si scusavano. c'erano solo messaggi di italiani che chiedevano scusa. In america manco se ne sono accorti, che per quello che glie ne arriva in tasca a loro Berlusconi può anche andare in giro a pisciare addosso alle vecchiette. Non je ne po' fregà de meno.

Salvo poi schifarlo e scansarlo quando si presenta imbucato ai ricevimenti internazionali ufficiali.

"ROMA - 'Mi sono lasciato prendere la mano, dal clima del comizio. Posso aver commesso una leggerezza, avrei dovuto specificare che mi riferivo alla sinistra extraparlamentare. Però quei fatti che ho denunciato erano veri, ero in assoluta buona fede. Ad ogni modo, vedete? Il Quirinale non me ne lascia passare una, pronto a intervenire alla prima occasione'."

lunedì 9 marzo 2009

Voglio “Le Iene” a capo della polizia investigativa!

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LeIeneshow2009 O cavolo! Saranno due o tre mesi che quando vedo “Le Iene” in tv non posso fare a meno di pormi sta domanda: ma come cavolo è che se una Iena si mette in testa di beccare un truffatore, un ladro, un giro di spacciatori, un giro di papponi, un giro di scommesse, un giro di contrabbando… qualsiasi cosa insomma, beh: le Iene ci riescono, magari in una settimana, magari in un mese ma alla fine qualcuno lo beccano. E invece la polizia o chi di dovere sta bello li che non ci riesce?

La cosa non è banalissima, considerando che:

  1. Nei servizi di cui sopra “Le Iene” vengono contattate dopo che le vittime già si sono rivolte alla polizia o a qualcuno di “preposto alla funzione”.
  2. Se “Le Iene” sono contattate dopo è evidente che il “preposto alla funzione” non è funzionale alla sua preposizione.
  3. Quasi sempre si tratta di casi che marciscono lì da mesi se non da anni.
  4. Con qualche telefonata, molte buone ideuzze, e un paio di baffi finti “Le Iene” riescono a “sgominare” vere e proprie “reti criminali”. E’ proprio così. E te lo fanno vedere come è facile fottere chi ti vuol fottere facendogli credere di essere un pollo mentre inece stai videoregistrando tutto, e fuori hai la squadra pronta ad intervenire in caso di bisogno. Ottenendo praticamente sempre confessioni e rese.
  5. Riescono a farlo talmente bene che poi noi lo rivediamo a colori e in stereo a casa sul divano. Voglio dire: registrano, intercettano, filmano, dimostrano, domandano, capiscono, stanano… tutto il repertorio, insomma!

Perché allora le “forze dell’ordine”, allertate e chiamate in causa da quegli stessi cittadini non sono riuscite a risolvere? Sono addestrati a farlo, no? Quello che vedo fare alle Iene in tv la polizia lo dovrebbe fare cinquanta volte al giorno per ogni segnalazione. E invece pare di no. Pare che è meglio che chiami “Le Iene”. Perché? Dov’è che mi sbaglio? Perché mi sbaglio, vero? Non posso credere che sia veramente così…

martedì 3 marzo 2009

Le risate che te fai col PD

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Limortacci ao’, troppo divertente sto crollo del piddì. Che stavano facendo ridere tutti ce se n’erano iniziati a rendere conto subito dopo le politiche perse. Straperse. Stradistrutti alle politiche! Quelle verranno ricordate come le elezioni che spazzarono via le sinistre in Italia. Bella prova, complimentoni!

Quindi alla riscossa con Rutelli Sindaco. Bom! A Roma quelli di sinistra ancora si chiedono: “Ma come cazzo jè venuto in mente de ripresentallo, ma che non lo sapemo chi è? ma che non lo sapemo che fà? ma che non lo sapemo chi è su moje e su cognato? Ma che m’hanno preso davero davero pe ‘ncojone???”. Na pezza ha preso Rutellone. Na pezza che Rutellone ancora sta li, rosso rosso a cercà capì chi glie l’ha data questa cinquina, da dove è arrivato lo schiaffone? ’ha sentito, e come se l’ha sentito. Ma non ha visto chi è stato.

E’ stata la Realtà, a France’. La Realtà: quella cosa con cui se scontrano tutti. L’impicci della vita, che invece de diminuì aumenteno giorno dopo giorno. E nun je ne frenga na mazza a nessuno del correntone Dalemiano o Weltroniano o Margheritoso. Alla gente je frega der traffico la matina, che invece de sta co su fijo dopo scuola sta sur raccordo fino a cena. Pe duecento giorni all’anno, France’. La Realtà è questa, sa? Che te credi, de che te credi stamo a parlà?

Poi ariva Wartere. Se presenta come er salvatore de tutte le persone per bene e a modo. Pe lui è tutto un pò bruttino e lui lo vorrebbe un pò più caruccetto. Berluskoni c’ha un conflitto d’interessini. Le leggi vergogna se le guardi bene bene non sono poi male, so vergognosette. E bisogna mediare, e essere educatini e bravini. Che se mi dai un calcio nei denti io ti mando pure a quel paese, sà! Mica scherza Wartere! Mica te le manna a dì, no no, lui non le dice proprio. E impedisce che qualcuno te le venga a dire. Bella Wartere! Fine stratega! A fa così fai la figura de Flanders, er vicino dei Homer Simpson: che è talmente buonino e per benino che pare fesso pure in confronto a Homer.

E si che la ggente è strana e quindi al Circo Massimo erano due milioni, ma non ve sete accorti però che ‘sti due milioni de persone pensavano tutti: “questa è l’ultima volta che mi sbatto a venire ad una manifestazione, se qui veramente non se danno una bella sveja tutti, che ora non c’è già manco più la sinistra in parlamento!”. E invece giù a trattare col Berlusko, a immischiaccese insieme. Poi ritirà fori la storia del conflitto de interessi, che tristezza che è stato vedevvello fà. Brutto propio, o! Lì già un bel pò ne avevate persi. E da lì in poi tutto in discesa. Senza frenare. Ma a fasse certe corse in discesa senza freni su na grazziella mezza rotta aruzzinita de nonna non è un buon viatico verso un futuro sereno e con ampie prospettive. E infatti. Giù pe er clivio, na buca, nantra, a rompitelosso, un sercio, na gobba e nantro sercio,  vedi l’erba in basso, vedi er celo sopra, poi arivedi l’erba li’ sotto…. e bom: giù a cristo crocifisso. Pe tera cor grugno nee btreccole der serciato. Fa male eh?

E na grugnata oggi na sardegna domani, collamici e compagni che come te giri te tirano li cartoccetti e che ormai manco più alle seratone de risiko e film co fenech e montagnani te invitano più. Ormai te parlano alle spalle, te odiano, dicono che porti sfiga, che puzzi e nun te lavi, dicono quando non ci sei che c’hai l’alito pesante. Si mormora ormai nei corridoi che meni pure a tu moje. Inzomma te l’hanno fatte passà tutte, poro wartere. Tutte. A na certa nun t’ha aretto ppiù e jai sbottato. Te sei incazzato come n’ape! Se n’è accorto solo tu fratello: che te conosce bene, pe l’artri sembravi er solito fregnone allampanato che stava a di le solite cazzate.  Hai detto basta e te ne sei annato, sei stato bravo, ammazzate o’.

Te te ne sei ito allora! E mo speravi: saranno contenti quelli che m’hanno fatto fori, chi m’ha buttato fori e che diceva le nfamate ee spalle mo starà a festeggià. Te penzavi. Se pensavamo. Envece tutti a piagne e a rosicà che te ne sei ito. Ma come dici te: prima me metti li pali ar culo e poi te sorprendi che vado n’attimo in farmacia a pià na crema emolliente? Ma come funziona ‘sta sinistra: te sarai chiesto. Ma come cazzo state messi cor cervello, te sarai detto. Ma come cristo fate a davve le zappate su e gengive da soli e subito dopo mette li cojoni su aa brace, ma come fate ao’?

E si, mo te te le stai a fa ste domanda, wartere. Noi semo anni che see stamo a ffa’, wartere, ee stesse. Pe franceschini dovemo aspettà che la galassia inverta er senso de rotazione pe vedello rendese conto anche solo che che è svejo. Bella wartere, vièè qqua’ co nnoi, viè coll’amici a cantà pure te che so tutti ladri e zozzi. Daje wartere, che ce so rimasti du tiretti.