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venerdì 15 ottobre 2010

Antivirus come una “P3 2.0”

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virus

Succede al Tribunale di Milano, hanno installato il nuovo antivirus e gli si sche vedendo che macchine sono non ci si stupisce. Oggi come oggi un cellulare ha molta più potenza di calcolo!!!!

Sui 47 computer in dotazione al Tribunale del Riesame milanese in 15 hanno già dato visibili segni di resa. 9 sono già del tutto morti, avendo meno di 512 Mb di ram; 11 vanno a rilento, con i loro 512 Mb di ram; e 14 tentano di resistere, avendo una memoria ram compresa tra i 512 Mb e un giga.

Poi dicono la Riforma della Giustizia. Ma che sei matto: il primo passo per riformare la giustizia è rinnovare il parco PC che è giurassico!

martedì 29 settembre 2009

La Gabanelli naviga in burrasca

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Che schifo di informazione che ci ritroviamo in Italia.
Ma ce la meritiamo? che abbiamo fatto di male? ...ah, già: abbiamo votato il Berlusca!!!! Che scemi, eh?!

"Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perchè non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica paghi questa multa perchè hai disturbato il giudice per un fatto inesistente. Nel diritto anglosassone invece la valutazione è sociale, e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi: chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20."
via Corriere.it

Quello che ha capito Brunetta dell'IT, e quindi quello che capiamo noi di Brunetta

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 Eq uindi l'information technology e la communication technology sarebbero tradotte in tornelli e badge per controllare l'orario di ingresso e di uscita... mica digitalizzazione dei documenti, utilizzo di skype, pubblicazioni automatiche in rete di liste d'attesa e documentazine per il cittadino. no. ma de che. 'sti cazzi!
Mica serve un metodo efficiente per gestire l'elefantiasi documentale, nooooo.
I processi se sveltiscono controllando che i magistrati facciano dalle 9 alle 16 e tutto si sistema.
E' da idioti utilizzare le tecnologie per poter stare in ufficio solo se serve, con la telepresenza e il telelavoro. Che idiozia! Meglio imbottigliarsi nel traffico e richiedere auto blu. Meglio dare l'appalto per i badge a tizio e per i tornelli a caio.

Meno male che al parlamento europeo i tornelli non c'erano e Brune', che te sei fatto na legislatura europea collezionando il minimo di presenze piu' una giusto giusto pe beccate rimborsi e pensione... mavatteneamoriammazzato, che sei arto un cazzo e un barattolo e ner cervello te ce fanno carnevale le mosche. giusto per citare simpaticamente delle locuzioni romanesche, così come piace fare al Ministrino
"L'altro tasto su cui Brunetta insiste è quello dell'organizzazione del lavoro, che ora sarebbe 'pre-industriale'. 'Il 90% dei problemi della giustizia in Italia sono organizzativi, risolvibili con l'information and communication technology: anche per i magistrati si può pensare a badge, controllo delle presenze, controlli di produttività e controlli dei ritardi'. E aggiunge: 'Nessuno si è mai premurato di stabilire tempi, metodi, sistemi di controllo. Quella dei tornelli era una metafora non tanto lontana dalla realtà: significava la necessità di un'organizzazione scientifica del lavoro che ora in magistratura non c'è."
via Repubblica.it

lunedì 9 marzo 2009

Voglio “Le Iene” a capo della polizia investigativa!

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LeIeneshow2009 O cavolo! Saranno due o tre mesi che quando vedo “Le Iene” in tv non posso fare a meno di pormi sta domanda: ma come cavolo è che se una Iena si mette in testa di beccare un truffatore, un ladro, un giro di spacciatori, un giro di papponi, un giro di scommesse, un giro di contrabbando… qualsiasi cosa insomma, beh: le Iene ci riescono, magari in una settimana, magari in un mese ma alla fine qualcuno lo beccano. E invece la polizia o chi di dovere sta bello li che non ci riesce?

La cosa non è banalissima, considerando che:

  1. Nei servizi di cui sopra “Le Iene” vengono contattate dopo che le vittime già si sono rivolte alla polizia o a qualcuno di “preposto alla funzione”.
  2. Se “Le Iene” sono contattate dopo è evidente che il “preposto alla funzione” non è funzionale alla sua preposizione.
  3. Quasi sempre si tratta di casi che marciscono lì da mesi se non da anni.
  4. Con qualche telefonata, molte buone ideuzze, e un paio di baffi finti “Le Iene” riescono a “sgominare” vere e proprie “reti criminali”. E’ proprio così. E te lo fanno vedere come è facile fottere chi ti vuol fottere facendogli credere di essere un pollo mentre inece stai videoregistrando tutto, e fuori hai la squadra pronta ad intervenire in caso di bisogno. Ottenendo praticamente sempre confessioni e rese.
  5. Riescono a farlo talmente bene che poi noi lo rivediamo a colori e in stereo a casa sul divano. Voglio dire: registrano, intercettano, filmano, dimostrano, domandano, capiscono, stanano… tutto il repertorio, insomma!

Perché allora le “forze dell’ordine”, allertate e chiamate in causa da quegli stessi cittadini non sono riuscite a risolvere? Sono addestrati a farlo, no? Quello che vedo fare alle Iene in tv la polizia lo dovrebbe fare cinquanta volte al giorno per ogni segnalazione. E invece pare di no. Pare che è meglio che chiami “Le Iene”. Perché? Dov’è che mi sbaglio? Perché mi sbaglio, vero? Non posso credere che sia veramente così…