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giovedì 14 ottobre 2010

Chi firma per Formigoni?

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Ecco alcune imbarazzanti risposte riportate oggi da Repubblica date da alcuni dei nominativi pescati dalle liste per la presentazione di Formigoni.

  • “Pazzesco, questi sono andati a recuperare il numero dei nostri documenti all’anagrafe. Io non sono formigoniano. Ho votato tutt’altro”.
  • “Siamo anziani, mio marito è a letto malato, glielo dico io che non ha firmato. Noi certe cose non le facciamo”.
  • “Guardi si sbaglia, non posso essere io”.
  • “Ho 93 anni le pare che io riesca ad andare in giro a firmare”.
  • “Mai votato per Formigoni, mai messo quella firma. Può controllare la data di nascita? Sono senza parole. Io ho votato Lega”.

Formigoni dichiara a fronte di tutto ciò: “Ho provveduto a chiedere ai partiti che hanno appoggiato la mia candidatura di capire e reagire dove ci fossero novità. Ma sono fiducioso. Finora abbiamo sempre avuto ragione

Che dire… un vecchio vizio dei nostri politici? Si vedrà. Forse.

Il (super)mercato degli spioni online

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Oggi c’è un interessantissimo articolo sul Wall Street Journal sul mercato dei dati personali.

Ci sono persone ( e software) che raccolgono dati su di noi in ogni angolo della rete. Nei forum, nei blog, su facebook, su twitter, ovunque ma proprio ovunque.

E’ un mercato florido, floridissimo, che va diventando sempre più importante raddoppiando quasi ogni anno. Siamo sull’ordine delle centinaia di milioni di dollari, in costante ascesa verticale.

Certo noi le sappiamo certe cose e non ci spaventano, on line ci sono tutti e tutti ci possono guardare, è uno dei principali pregi della rete. Però facciamo attenzione, siamone consapevoli. Ad ogni click che facciamo, ad ogni link che mettiamo fu Facebook, ad ogni catalogo on line che sfogliamo.

Siamo liberi tanto quanto siamo consapevoli. Esattamente come nella realtà fisica così anche nella rete di zeri e uni.

mercoledì 13 ottobre 2010

Greenwashing. Ovvero usare l’ecologismo nella pubblicità. Per fregarti.

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Anche in Italia comincia a esserci una certa attenzione al fenomeno del greenwashing come si legge dalla ricerca di greenbean.it sulle campagne di comunicazione realizzate nel corso del 2008/2010.
Lo studio ha individuato 83 aziende che hanno pianificato una campagna pubblicitaria proponendo come messaggio principale temi legati alla sostenibilità.
Tra queste ben 53 presentano i sei errori in cui più comunemente incorrono i responsabili marketing italiani quando promuovono un prodotto “green”.
Basta evidenziare una singola caratteristica ritenendola sufficiente per classificare come “green” il prodotto, ignorando completamente altri aspetti più importanti. Di fatto quasi tutte le campagne analizzate da greenbean.it cadono in questo errore.
Altri fornirscono dati e informazioni presentandoli come garantiti, ma se li garantiscono loro stessi. Tipo conflitto di interessi, un concetto a molti familiare.
Insomma se vedete un qualsiasi prodotto che si fa bello con il verde, leggete bene, riflettete pensando sempre che vi stiano prendendo in giro. Solo dopo aver riflettuto acquistate o desistete a seconda se vi abbiano convinto o meno. Perchè quelli seri che fanno dell’ecosostenibilità il loro core business e lo pubblicizzano giustamente vengono fregati da chi invece usa gli stessi argomenti per convincervi in modo mica tanto onesto.

martedì 12 ottobre 2010

La scuola di adro, le sparate di bossi, le urla padane: è tutta pubblicità!

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Eddai, ma che non lo sai, stanno talmente esagerando che ormai il gioco è cosi' evidente! Tutto sto clamore, clangore, stridio di denti a che serve? Ma solo a far pubblicità. E' marketing.

Spot leghista numero 1:
Il sndaco di Adro mica è un fesso, le conosce bene le leggi, è sicuramente una persona acuta e intelligente. Per questo ha fatto quel che ha fatto. Lo sapeva benissimo che alzava il polverone, mica viene dalla montagna del sapone con la piena no? E il risultato che ha ottenuto quale è stato, alla fine? La presenza sua e dei simboli della lega per un buon mese su tutti i telegiornali, trasmissioni di approfondimento, siti, facebook... ovunque. Altro che polentone, è un uomo di comunicazione come pochi. Ardito, spregiudicato, ma alla fine in pubblicità vince chi ha vinto, non chi è educato e rispettoso delle sensibilità di tutti.


Questo è preso da youtube che riprende il tg di sky, ma potrei riempirci chilometri di post con i video attinenti ad adro e la scuola leghista.

Spot leghista numero 2:
 Paro paro fà Bossi: spara uno dei suoi innumerevoli insulti verso Roma che subito buca la rete dei media e alza la cagnara. Subito si snocciolano ore e ore di televisione dedicate all'argomento, pro e contro. Anche qui si alza il superpolverone che poi verrà chiuso con la molto meno super Polverini. Ma non ci caschiamo anche qui. E' tutta pubblicità! E' solo marketing. La lega sale nei sondaggi e loro si sperticano a spingere il trend positivo più che possono finchè ne hanno.
E' proprio uno spottino da dieci secondi il suo. Che pero' monta come un onda che diventa uno tsunami su qualsiasi tipo di canale informativo. Mica scemo eh? A costo zero il risultato è cento!

Le idee, quelle vere non fanno notizia, le sparate invece si. E siccome qui chi non va in TV è out, allora mettiamo da parte le idee e iniziamo a bombardare i media con le più grosse cavolate che ci vengono in mente. Che poi si va su tg1 tg2 tg3 tg5 tg4 studioaperto annozero ballarò parlaconme leiene... e via così.

E noi qui a farci sempre (tele)prendere per il q.

martedì 29 settembre 2009

Il Times e la CNN mettono in fila le 10 migliori figure di m...a di ber.....ni

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Andate qui e riflettete su chi stiamo diventando agli occhi del mondo. La CNN e il times hanno fatto una galleria delle 10 gaffes piu' clamorose del vecchietto con escort.
Se lo rielegessimo nessuno ci capirebbe, nessuno ci scuserebbe. Sarebbe come quando gli americani votarono per Bush, e poi lo confermarono... nessuno fu tenero con loro e passarono anni a cercare di difendersi o a giustificarsi. Dovettero aspettare Obama.

Noi speriamo in chi? in Bersani? madonna santa!

La Gabanelli naviga in burrasca

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Che schifo di informazione che ci ritroviamo in Italia.
Ma ce la meritiamo? che abbiamo fatto di male? ...ah, già: abbiamo votato il Berlusca!!!! Che scemi, eh?!

"Quattro anni fa mi sono stati chiesti 130 milioni di euro di risarcimento per un fatto inesistente, e la sentenza è ancora di là da venire. Se alle mie spalle invece della Rai ci fosse stata un’emittente più piccola avrebbe dovuto dichiarare lo stato di crisi. Visto che ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina, è facile capire che alla fine una pressione del genere può essere ben più potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile. Questo avviene perchè non esiste uno strumento di tutela. L’art. 96 del codice di procedura civile punisce l’autore delle lite temeraria, ma in che modo? Con una sanzione blanda, quasi mai applicata, che si fonda su una valutazione tecnica paghi questa multa perchè hai disturbato il giudice per un fatto inesistente. Nel diritto anglosassone invece la valutazione è sociale, e il giudice ha il potere di condannare al pagamento di danni puntivi: chiedi 10 milioni di risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20."
via Corriere.it

I Pirati al potere!!!

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"Oltre ad avere confermato Angela Merkel, le elezioni tedesche hanno avuto un risvolto interessante per quanto riguarda i partiti pirata europei. Il piratparteit ha riscosso un discreto successo: un due per cento comunque non sufficiente a superare la soglia di sbarramento del cinque per cento, requisito indispensabile per l'assegnazione di un posto al Bundestag.

Tuttavia il dato più interessante, come riporta Bild, è il voto dei giovani: il 13 per cento dei tedeschi che hanno votato per la prima volta avrebbe messo la fatidica X sopra il simbolo del partito pirata.

Secondo alcuni potrebbe essere un'ulteriore conferma della lenta ma costante crescita delle varie formazioni pirata europee, dovuta anche alla prima fondamentale vittoria in Svezia, dove il partito pirata ha piazzato il suo primo rappresentante al Parlamento Europeo."

Berlusconi aka Mr. Sensible

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Povero ciccino de mamma sua, nulla gli lasciano passare, a ciccino bello.

La solita tecnica strastudiata e stratestata di sparare cazzate e poi replicare ai commenti del giorno dopo. E' la solita tecnica da occupazione mediatica.

La cosa che ancora non riesco a capire è se glielo lasciano fare perchè sono già d'accordo con lui o se sono talmente rincoglioniti che non se ne accorgono.

Quando Berlusconi chiamò abbronzato Obama il sito NYTimes venne inondato di messaggi di indignazione, ma non di cittadini americani, ma di italiani che si scusavano. c'erano solo messaggi di italiani che chiedevano scusa. In america manco se ne sono accorti, che per quello che glie ne arriva in tasca a loro Berlusconi può anche andare in giro a pisciare addosso alle vecchiette. Non je ne po' fregà de meno.

Salvo poi schifarlo e scansarlo quando si presenta imbucato ai ricevimenti internazionali ufficiali.

"ROMA - 'Mi sono lasciato prendere la mano, dal clima del comizio. Posso aver commesso una leggerezza, avrei dovuto specificare che mi riferivo alla sinistra extraparlamentare. Però quei fatti che ho denunciato erano veri, ero in assoluta buona fede. Ad ogni modo, vedete? Il Quirinale non me ne lascia passare una, pronto a intervenire alla prima occasione'."

lunedì 28 settembre 2009

La resistenza nel terzo millennio

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Oggi come oggi i fucili e le bombe servono solo nelle guerre in paesi lontani per "esportare la democrazia", il che è già un bel paradosso!

Per la lotta interna invece ci si gioca tutto a colpi di notizie, giornali, telegiornali e televisioni. E internet, fortunatamente.

Così come i partigiani sessant'anni fa, con differenti estrazioni politiche ma uniti in una causa comune, ecco ora giornalisti di centro di destra e di sinistra esporsi in un'arena comunicativa, dichiarando la propria indipendenza prima e dicendo quel che si ha da dire subito dopo. Sembra quasi di sentire un urlo all'assalto e poi parte la carica con baionette e fuoco di copertura.
Si sentono poi i cannoni del nemico in risposta, ad arginare e rintuzzare l'attacco. E' una vera e propria guerra campale nelle pianure dei media.

Siamo quindi alla guerra civile mediatica? A giudicare da quel che si vede, e ad essere pessimisti, si direbbe di  proprio di si.
"I ministri del governo Berlusconi, secondo quello che raccontano al telefono i loro amici, hanno sbarrato per mesi la strada alla promozione di un magistrato che aveva osato indagare su uno di loro. La vittima è l'ex procuratore aggiunto di Bari Marco Di Napoli che nel 2006 aveva chiesto l'arresto di Raffaele Fitto, allora Governatore della Puglia e ora ministro delle Regioni."

sabato 26 settembre 2009

Giornalista a chi?

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 Ma c'è bisogno di controllarsi allo specchio per sapere che siamo ricoperti di merda? No. Basta l'odore! Basta vedere come gli altri ci evitano. Figuratevi se poi si va ad una cena ufficiale delle mogli dei potenti della terra. La merda che vi ricopre arriva prima di voi e si presenta.

Quindi non abbiamo bisogno di leggere oggi che ieri sui giornali di tutto il mondo si è visto uno spettacolo imbarazzante al G20. Avremmo piuttosto avuto bisogno ieri di leggere sui giornali italiani che abbiamo fatto una figura barbina.
"Si dice che un'immagine vale più di mille parole, e il detto trova conferma nell'attenzione che la stampa internazionale dedica oggi alla sequenza fotografica dell'incontro tra Silvio Berlusconi e Michelle Obama nell'ambito del summit del G20 a Pittsburgh. I giornali stranieri sottolineano che mentre la first-lady americana ha baciato sulle guance tutti i leader delle maggiori poteenze mondiali, con il premier italiano si è limitata a una 'apparentemente riluttante' stretta di mano, vedendo in questo una scelta ben precisa, quella di non farsi riprendere abbracciata all'uomo invischiato in uno scandalo a base di escort, la cui moglie, chiedendo il divorzio, lo ha definito come una persona 'che frequenta minorenni'. Non solo: i media esteri notano anche lo sguardo particolarmente serio di Barack Obama, che si trovava a metà strada fra Berlusconi e Michelle e dava l'impressione di 'voler accelerare' il momento del formale saluto e spingere oltre il leader italiano."
via Repubblica.it

lunedì 9 marzo 2009

Voglio “Le Iene” a capo della polizia investigativa!

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LeIeneshow2009 O cavolo! Saranno due o tre mesi che quando vedo “Le Iene” in tv non posso fare a meno di pormi sta domanda: ma come cavolo è che se una Iena si mette in testa di beccare un truffatore, un ladro, un giro di spacciatori, un giro di papponi, un giro di scommesse, un giro di contrabbando… qualsiasi cosa insomma, beh: le Iene ci riescono, magari in una settimana, magari in un mese ma alla fine qualcuno lo beccano. E invece la polizia o chi di dovere sta bello li che non ci riesce?

La cosa non è banalissima, considerando che:

  1. Nei servizi di cui sopra “Le Iene” vengono contattate dopo che le vittime già si sono rivolte alla polizia o a qualcuno di “preposto alla funzione”.
  2. Se “Le Iene” sono contattate dopo è evidente che il “preposto alla funzione” non è funzionale alla sua preposizione.
  3. Quasi sempre si tratta di casi che marciscono lì da mesi se non da anni.
  4. Con qualche telefonata, molte buone ideuzze, e un paio di baffi finti “Le Iene” riescono a “sgominare” vere e proprie “reti criminali”. E’ proprio così. E te lo fanno vedere come è facile fottere chi ti vuol fottere facendogli credere di essere un pollo mentre inece stai videoregistrando tutto, e fuori hai la squadra pronta ad intervenire in caso di bisogno. Ottenendo praticamente sempre confessioni e rese.
  5. Riescono a farlo talmente bene che poi noi lo rivediamo a colori e in stereo a casa sul divano. Voglio dire: registrano, intercettano, filmano, dimostrano, domandano, capiscono, stanano… tutto il repertorio, insomma!

Perché allora le “forze dell’ordine”, allertate e chiamate in causa da quegli stessi cittadini non sono riuscite a risolvere? Sono addestrati a farlo, no? Quello che vedo fare alle Iene in tv la polizia lo dovrebbe fare cinquanta volte al giorno per ogni segnalazione. E invece pare di no. Pare che è meglio che chiami “Le Iene”. Perché? Dov’è che mi sbaglio? Perché mi sbaglio, vero? Non posso credere che sia veramente così…

sabato 22 novembre 2008

L'ammazza blog dell'ignoranza

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E come ti sbagli.
Hanno fatto una idiozia prima a fare il ddl ammazzablog, che subito ci riprovano!
Ma secondo me la cosa peggiore non è il fatto che cerchino di imbavagliare la rete: noi tutti sappiamo che è impossibile fermare la rete. La cosa preoccupante è che lo fanno per prenderci dieci euri a cranio come blogtassa. Lo stanno facendo per quello!
E siccome pensano solo a curare che la fascia intercettata sia bella ampia in modo da raccogliere ben bene i balzelli, nemmeno si pongono la questione del bavaglio alle voci dei cittadini e al diritto di espressione. Non sono in malafede, sono stupidissimi: fanno un lavoro delicatissimo ed è evidente che non ne sono in grado, certe cose non le sanno propio.
Daltronde è così da cinquant'anni.